Borgata Paraloup (Cuneo)

La borgata di Paraloup, la più alta del comune di Rittana in Valle Stura, è stata oggetto di un progetto di recupero a 360° nel segno della sostenibilità, dell’identità del luogo e della sua conservazione. Un’operazione realizzata dalla Fondazione Nuto Revelli onlus con il sostegno di Regione Piemonte, Compagnia di Sanpaolo, Fondazione CRC e Fondazione CRT. I criteri alla base del restauro delle case sono stati la riconoscibilità del manufatto originale, la reversibilità dell’intervento e la creazione di un equilibrio architettonico tra tradizione e contemporaneità. Le tracce delle vecchie rovine sono state mantenute come definizione dell’esistente e rinforzate, così da farle rimanere indipendenti dalle nuove scatole in legno di castagno autoctono. La struttura portante – in alcuni casi in ferro e in altri in legno – poggia su una platea di fondazione in cemento armato. Le pareti sono costituite da un doppio strato di legno con materiale isolante all’interno, mentre le coperture sono in lamiera e – dove è stato possibile – in lose. Tra le soluzioni sostenibili implementate: l’installazione di un impianto geotermico per il riscaldamento dei locali comuni e di pannelli solari. In parallelo, il progetto ha previsto l’inserimento di un teatro all’aperto e di uno spazio dedicato alla cultura, al turismo e alla riscoperta del luogo e dei sentieri esistenti, al fine di integrare recupero architettonico e sociale. La Fondazione – che già nel luglio 2012 aveva creato la sede del nuovo Laboratorio-Archivio per la Memoria delle Donne – si è prodigata per ospitare a Paraloup eventi e di manifestazioni culturali di rilievo.

Valliera (Cuneo)

A Castelmagno, in provincia di Cuneo, un borgo alpino, fino a quel momento lasciato in stato di abbandono, è rinato grazie a una riqualificazione insediativa guidata dalla presenza dell’Azienda Agricola Valliera. Si è occupato del progetto di recupero della Borgata l’architetto Paolo Ornato, dando al complesso una nuova funzionalità residenziale e turistica. I ruderi in legno, caratterizzati da piccole finestre contro il freddo, e gli stabili in pietra costituiti da muri spessi sono mutati in abitazioni; le stalle e i fienili in spazi adibiti all’accoglienza. L’edificio più grande, che rappresenta il cuore del borgo, è il caseificio Des Martin, a 1500 metri di altitudine, cui la sezione italiana dell’Unesco ha conferito il primo premio del concorso “La fabbrica nel paesaggio” in quanto migliore ristrutturazione di un borgo antico a fini produttivi, dove viene prodotto il Castelmagno d’Alpeggio DOP. La parola chiave all’interno di questo piccolo sistema artigianale-aziendale è “riuso”. La riqualificazione dell’intera borgata si fonda, infatti, sulla ripresa di un antico mestiere tradizionale e di valore, da cui partire per generare un’espansione diffusa: sociale, economica e green. Il progetto Valliera assume nel migliore dei modi l’approccio di “responsabilità” nei confronti del patrimonio del costruito e del costruire, grazie a una valutazione e messa in opera multilivello. Parlare di sostenibilità di un edificio, infatti, significa misurare l’eco-efficienza, ma tenere conto anche del livello di compatibilità e interazione con il contesto ambientale, culturale e architettonico in cui è inserito, per creare concrete opportunità di sviluppo economico-sociale.

Ostana (Cuneo)

 Cinquanta chilometri a nord di Cuneo risorge Ostana. Il processo di riqualificazione – atto a una rigenerazione architettonica, economica e sociale – ha inizio nel 1985 a seguito della vittoria della lista civica creata per salvare il paese che stava scomparendo.

I primi interventi di riuso a destinazione residenziale sono stati effettuati secondo le indicazioni normative dell’architetto locale Maurino, che ha fuso la tradizione costruttiva del luogo con l’esperienza di progettisti alpini come Edoardo Gellner. A supporto, è stata fondata un’associazione culturale, per sviluppare iniziative legate al tema della valorizzazione delle memorie, della cultura occitana e del patrimonio storico, attraverso un museo etnografico.

La seconda fase del processo è iniziata nel 2004, con iniziative di diversa natura. A partire dalla fondazione del Premio Ostana Scritture in lingua madre, che attira autori nazionali e internazionali, o L’Aura Scuola di cinema, creata nel 2012 dai registi Giorgio Diritti e Fredo Vall e frequentata da studenti di tutta Italia. In parallelo, dal 2007 ha preso avvio una collaborazione col Politecnico di Torino – nelle figure di Antonio De Rossi e Massimo Crotti – per la realizzazione di edifici e attrezzature per la cultura e il turismo sostenibile, come un piccolo centro benessere eco-efficiente. A seguito del recupero della frazione Miribrart, è stato inaugurato nel 2015 il Centro culturale Lou Pourtoun, che ospita esposizioni, workshop, convegni e una scuola di politica. Una riqualificazione difficilmente riproducibile, ma che dimostra quanto possano essere diversificati i percorsi da seguire.