Fondazione CRC, in collaborazione con UNCEM Piemonte, ha pubblicato un’analisi su qualità della vita, bisogni e aspirazioni di chi oggi vive nei territori montani.

“Sfide e vantaggi nelle aree interne”, è la recente pubblicazione della Fondazione CRC, realizzata in collaborazione con UNCEM Piemonte sui territori montani e marginali. L’approfondimento, coordinato dall’Ufficio Studi e Ricerche della Fondazione CRC e curato da Questlab Srl, descrive la qualità della vita, i bisogni e le aspirazioni della generazione di chi oggi ha tra i 25 e i 40 anni e vive nei territori montani o periferici della provincia di Cuneo, offrendo uno spaccato inedito della domanda di cambiamento su istruzione, attività culturali e realtà produttive.

In linea con il metodo di lavoro indicato dal piano pluriennale 2000 20/01/2024 per aumentare l’impatto territoriale sono stati individuati alcuni temi di indagine, dai quali estrapolare indicatori quantitativi per misurare i bisogni dei territori: la creazione o rigenerazione della Comunità, il turismo e lo sport, l’economia locale e la nuova imprenditorialità, l’educazione e la dispersione scolastica.

Il quadro che emerge evidenzia quanto sia necessario definire un nuovo modello di intervento capace di generare nuove opportunità in una logica di miglioramento della qualità della vita.

Nell’insieme l’indagine, che ha interessato 109 comuni, si è sviluppata intorno a un quesito principale: è un vantaggio o uno svantaggio vivere nel proprio comune? Sulla base di quali fattori?

Le risposte sono state aggregate in tre categorie, fattori di privilegio di vantaggio e di criticità. Ecco i risultati:

  • fattori di privilegio: l’inquinamento, 87,8%, il senso di appartenenza alla comunità, 87%, il tenore di vita e la criminalità, 86,5%, la convivenza con gli stranieri, 76,9%, il potersi muovere in bicicletta, 76,2%, crescere i figli e favorire la natalità 72,7%
  • fattori di vantaggio: l’attrattività turistica, 69,4%, le occasioni per il tempo libero, 67,8%, la cura per la propria salute, 55,2%, e la viabilità 53,8%
  • fattori di criticità: il trasporto pubblico, 81,8%, la possibilità di fare acquisti, 76,9%, le opportunità di studiare 72,5%, e quelle lavorative 69,8%, l’accessibilità internet, 67,4%, e le iniziative culturali, 64%.