Certamente ci sono dei rischi sulla produzione idroelettrica, perché se le dighe non sono in grado di far scendere l’acqua, la ruota non gira. Già l’anno scorso abbiamo avuto qualche riduzione e speriamo che si riescano a riempire le dighe nei prossimi due, tre mesi, visto che qualche pioggia dovrebbe esserci, altrimenti ci sarebbero delle conseguenze”.

Così il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto, qualche ora fa, a “24 Mattino su Radio 24” rilevando “un’altra conseguenza: noi importiamo energia dalla Francia da fonte nucleare, e la Francia ha anche un piano di spegnimento di alcune centrali” per “carenza d’acqua”.

Pichetto ha ricordato che alle centrali nucleari “la carenza d’acqua fa mancare l’acqua dei raffreddamenti” mentre sull’idroelettrico ha osservato che “naturalmente la valutazione da farsi è quella di mettere in atto una serie di azioni per riempire le dighe il più possibile”. Per ora, “nessuna decisione di razionamento – ha precisato il ministro – ma io credo che dopo un giro di confronto con tutti i grandi consorzi che gestiscono le dighe, con i gestori del sistema idrico integrato nazionale, si debbano tirare le somme e può anche darsi che su alcuni territori sia fondamentale arrivare a questo”.