Tesi di laurea di Francesca Maccarrone e Paolo Perron selezionata dal Bando di Uncem per le “Migliori tesi di laurea sulla montagna, in memoria di Amministratori defunti negli ultimi anni”.

Questa tesi di progetto e valutazione si propone di definire un metodo per il recupero di resort ampiamente sottoutilizzati nelle Alpi occidentali, in crisi a causa dell’obsolescenza del modello turistico e dei cambiamenti climatici. Questo metodo viene applicato specificamente al caso del complesso La Chapelle nel comune di Sauze d’Oulx in val Susa.

La tesi si articola in diverse fasi:

Individuazione del caso studio: il complesso La Chapelle, costruito negli anni ’70, ( tre condomini lineari su un pendio, 250 appartamenti, un albergo, alcuni campi da tennis, una piscina coperta e ampi parcheggi interrati), offriva una vasta gamma di servizi turistici, ma oggi è sottoutilizzato e molte strutture sono inattive.

Inquadrando il caso studio in oggetto in un fenomeno più ampio, quello dell’edificazione per il turismo di massa, è possibile osservare come nel Secondo Dopoguerra le Alpi siano state interessate dalla costruzione di un consistente numero di fabbricati ad uso ricettivo.

Incoraggiato dalla diffusione degli sport invernali, dalla crescita generalizzata del potere di acquisto, dalla presenza di investimenti immobiliari, questo avviò di un’importante fase di sperimentazione architettonica, dalla scala della stazione sciistica a quella dell’edificio.

Analisi comparativa: è stata condotta un’analisi comparativa con altri 15 siti simili sulle Alpi occidentali, per comprendere le caratteristiche che hanno reso alcuni di questi resort più duraturi e di successo.

Dal confronto con i casi studio analizzati si è riscontrato che gli ambiti di maggiore criticità del complesso La Chapelle siano quelli della riservatezza delle unità, e delle dinamiche di scambio tra edificio e contesto inquanto carente di servizi ed occasioni spaziali che rendano la struttura appetibile a coloro i quali non soggiornino presso la stessa. L’ipotesi di progetto pone quindi tra gli obiettivi quello di colmare tale divario, anche riproponendo soluzioni spaziali riscontrate nello studio dei complessi analizzati.

Indagine sui bisogni degli utenti: è stata coinvolta la popolazione locale e i potenziali turisti attraverso questionari e studi di preferenze per individuare quali servizi e spazi potrebbero rendere il resort più attraente.

Ridefinizione del programma di usi: basandosi sulle preferenze emerse dall’indagine, si propone un nuovo programma di usi per La Chapelle. Questo include una varietà di servizi come esercizi commerciali, ristorazione, attrezzature sportive e servizi sanitari, mirando a diversificare l’offerta e rendere la struttura attrattiva per diverse tipologie di utenti.

Miglioramenti strutturali: si propone di ottimizzare la permeabilità del complesso migliorando la walkability e l’accessibilità delle aree, creando spazi per la sosta e il ritrovo collettivo. Gli appartamenti vengono rivisti per aumentare la loro riservatezza, con interventi architettonici che migliorano il rapporto con il paesaggio circostante.

La permeabilità del complesso è ottimizzata migliorando la walkability e l’accessibilità delle aree preposte ad ospitare servizi, dotando il complesso di spazi per la sosta e per il ritrovo collettivo.

Valorizzazione del contesto: si sceglie di valorizzare gli elementi caratteristici del paesaggio locale nel nuovo disegno del verde pertinenziale, cercando di superare le rappresentazioni stereotipate della montagna.

In sintesi, la tesi propone un approccio completo per il recupero e la ridefinizione di resort come La Chapelle, basato sull’analisi delle esigenze degli utenti, il confronto con casi studio simili, e interventi architettonici e paesaggistici mirati a rendere la struttura più sostenibile, attrattiva e integrata nel contesto circostante.