L’Università di Bolzano alla ricerca di biomasse nelle regioni dell’arco alpino, da valorizzare con il progetto Progetto Alps4GreenC

Disporre di residui da caratterizzare per produrre biochar che, per le imprese costituiscono un rifiuto e un costo, e trasformarli in una possibile fonte di reddito: il laboratorio Bioenergy & Biofuels al NOI Techpark, partner del progetto europeo Alps4GreenC, lancia un appello alle imprese, cooperative, associazioni locali e dell’intero arco alpino, in Italia, Austria e Slovenia. La prima fase del progetto Alps4GreenCf, finanziato dal programma Interreg Alpine Space, prevede infatti una mappatura delle fonti disponibili di residui adatti per la produzione di biochar nelle regioni dell’arco alpino, per poi creare una catena di valore transnazionale basata sulle opportunità di conversione della biomassa in biochar.

Cos’è il biochar? È un materiale poroso e carbonioso risultante dalla pirolisi e gassificazione di biomasse come, ad esempio, residui agricoli e forestali. Tra i molti vantaggi della produzione e dell’impiego di biochar figurano il miglioramento della fertilità del suolo e della produttività delle colture e dell’agroforestazione, con un aumento della sostenibilità della produzione agricola su larga scala (parallela alla diminuzione dell’utilizzo di fertilizzanti chimici) e l’immobilizzazione di carbonio nel suolo per lunghi periodi.

Siete interessati a scoprire se i vostri residui sono adatti a produrre biochar? Contattate il personale del laboratorio Bioenergy & Biofuels e, se selezionati, spedite un campione della vostra biomassa.

Qual è il vantaggio? In primis, l’analisi gratuita della vostra biomassa che, se selezionata, verrà sottoposta a prove di pirolisi o gassificazione e caratterizzata in dettaglio (cioè ne verrà studiato il comportamento chimico-fisico). Da qui la valutazione delle possibili strategie di conversione dei residui e dei potenziali utilizzi del biochar in ambito commerciale, in particolare in agricoltura o nella produzione dell’acciaio.

«Inoltre, tutte le aziende, associazioni, cooperative e i privati con sede in territorio italiano, austriaco e sloveno che parteciperanno, quindi non solo i selezionati, riceveranno un profilo dedicato nella mappa interattiva online degli stakeholder di Alps4GreenC, vedranno il nome e il logo aziendale riprodotto nel materiale informativo per l’evento finale del progetto e accederanno a uno scambio continuo di informazioni con il team di esperti di Alps4GreenC sui risultati del progetto»  spiega Vittoria Benedetti, ricercatrice del laboratorio che cura il progetto assieme ai proff. Marco Baratieri e Francesco Patuzzi .

«La dipendenza energetica della regione alpina aumenta ulteriormente la sua vulnerabilità ai cambiamenti climatici e alla perdita di biodiversità. Il biochar e il carbonio verde ricavato da biomasse residuali possono contribuire in maniera significativa alla riduzione di questa dipendenza – aggiunge il prof. Baratieri –. Questa prima collaborazione transnazionale per la creazione di una catena di valore per la produzione di biochar consentirà di identificare e aggiornare le tecnologie appropriate per la conversione della biomassa e di realizzare pienamente il passaggio ad approcci verdi e post-carbonio».

Per candidarsi come partner del progetto invece, le imprese, cooperative, associazioni, i privati interessati possono compilare il questionario a questo indirizzo: bit.ly/ALPS4GreenC_form.

Ulteriori informazioni: https://www.alpine-space.eu/project/alps4greenc/

 

A cura della redazione