I nuovi generatori sono moderne caldaie a griglia mobile con gestione elettronica, in grado di modulare la loro potenza in funzione del carico termico presente.

Un piccolo comune montano di circa 1000 abitanti si è fatto modello esemplare per l’implementazione di tecnologie efficienti e l’attenzione alla sostenibilità. Pomaretto, nella Val Chisone, in meno di 10 anni ha trasformato i propri consumi attraverso un progetto di riqualificazione energetica a più livelli. Dalla coibentazione degli edifici pubblici alla conversione a led dell’illuminazione, dall’installazione di impianti fotovoltaici alla costruzione di una centrale a biomassa legnosa sotto forma di cippato di legno, entrata in funzione nel 2017.

Quest’ultima, sebbene oggi riconosciuta come soluzione altamente funzionale, ha trovato inizialmente la diffidenza della popolazione. Per questo, la società Greenwood Energia srl – costruttrice e gestore dell’impianto – ha puntato su un’informazione capillare e sulla piena trasparenza in ogni fase del progetto. L’azienda, che è una Esco (Energy service company) costituita dalla ditta boschiva locale Breuza e dalla cooperativa La Foresta di Susa (TO) e che copre l’intera filiale legno-energia, ha fin da subito evidenziato il proposito di valorizzare il territorio, minimizzando l’impatto forestale e sviluppando il lavoro locale.

L’intervento ha visto la riqualificazione della precedente rete di TLR alimentata a gas naturale, mediante l’installazione di due nuovi generatori a biomassa legnosa della potenza di 500 KW. Al contempo, i generatori a gas esistenti sono stati mantenuti con funzione di backup. Insieme, sono stati installati un sistema di controllo abbinato a nuove valvole di regolazione e nuovo sistema di pompaggio, con circolatori ad altissima efficienza energetica.

Al fine di validare l’efficienza dell’intervento anche in ottica di salubrità dell’aria, l’Amministrazione Comunale ha richiesto ad Arpa Piemonte una campagna di monitoraggio con rilievi pre e post-lavori. Sebbene i dati rilevati non abbiano evidenziato alcuna variazione significativa nelle concentrazioni di particolato a livello locale, il Comune e l’azienda costruttrice hanno dato via a un’iniziativa per compensare le lievi emissioni. Impiegando materassini di fibra di vetro, sono stati coibentati i solai di alcune abitazioni di Pomaretto riscaldate con stufe a legna, così da ridurre consumi energetici ed emissioni di polveri, sino a compensare quelle provenienti dall’impianto di teleriscaldamento. Ad oggi, la centrale consente di generare a regime circa 1300 MWh di energia termica impiegando 450 tonnellate di legname locale certificato PEFC. Evitando la combustione di quasi 200.000 metri cubi di gas naturale ed emissioni di 390 tonnellate di Co2, la tariffa di riscaldamento per l’utente finale ha subito una riduzione di circa il 15%.

Approvvigionamento certificato

La riqualificazione della centrale ha fatto parte di un progetto finanziato dalla misura PAR-FSC del PSR regione Piemonte 2017/2013, denominato Legno D’Oc. L’intervento è stato realizzato da una società locale, che contava tra i soci competenze in ambito forestale, impiantistico, gestionale ed ingegneristico. Ciò ha consentito un’equa distribuzione delle risorse economiche agli operatori coinvolti e la creazione di un ciclo virtuoso. In quest’ottica è stato strutturato lo schema di approvvigionamento dell’impianto, in collaborazione con il progetto pilota Legno Energia Nord Ovest: rifornimenti operati dalla ditta Breuza, con una filiera certificata Pefc i cui trasporti non superano i 30 km effettivi, a cui si è integrato l’impegno aziendale all’acquisto di partite di legname – sottoposte alle procedure della catena di custodia – da soggetti privati residenti sul territorio. L’unica eccezione sono stati alcuni interventi su lotti non certificati, selezionati però per ragioni di prossimità. Il progetto ha reso possibile anche la produzione e la vendita di energia termica certificata Pefc.

 

di Leonardo Selvetti