A Rocca di Sasso – un paese di fantasia «imitato dal vero» sulla base dei tanti villaggi delle nostre Alpi – il tempo sembra non passare mai. La montagna, immobile, domina, rispettata e temuta, con le sue leggende e le magiche entità che si racconta dimorino qui. All’ombra del Macigno Bianco Sebastiano Vassalli descrive gli aneddoti di un’intera comunità, raccontando i tradimenti, le scene di guerra, i pettegolezzi e i lutti di un paese intero, utilizzando un linguaggio ironico, ma allo stesso tempo con tatto e umanità. Tra le varie storie spiccano quella di Prandini, un maestro socialista che è stato un po’ tutto nella vita, da volontario in guerra a mutilato, da legionario a Fiume fino a gerarca fascista e quella di Ansimino, autista e meccanico, sposato con una pittrice con un figlio che diventerà partigiano.

Sebastiano Vassalli 

È considerato uno degli autori più importanti della narrativa italiana contemporanea, particolarmente noto per i suoi romanzi storici e le sue opere che indagano il rapporto tra storia, mito e memoria collettiva.  Tra i romanzi più celebri  “La chimera” (1990), ambientato nel Rinascimento italiano e ispirato alla figura storica di Ludovico il Moro (Premio Strega nel 1990) e “La notte della cometa”  che esplora il tema dell’inquisizione e della caccia alle streghe nel XVII secolo. Ha ricevuto numerosi premi per la sua opera, tra cui il Premio Campiello, il Premio Napoli e il Premio Viareggio, che testimoniano il riconoscimento della sua importanza nel panorama letterario italiano.