“Un grande uomo è colui che non perde mai il suo cuore di bambino”: questo il mantra di Tamara Lunger, una delle più grandi alpiniste al mondo che nel febbraio 2016 ha tentato con Simone Moro la vetta del Nanga Parbat in Pakistan (8.126 metri, nona montagna più alta della Terra). Lui l’ha raggiunta, mentre lei, a soli 70 metri dalla cima, ha rinunciato. Stava male e ha ascoltato la “voce interiore” che le diceva di scendere, con la consapevolezza che, se invece fosse andata oltre per amor di gloria, avrebbe poi avuto bisogno d’aiuto per scendere, magari mettendo in pericolo i compagni di cordata.

In questo libro Tamara si racconta parlando si dell’impresa del Nanga, ma scavando molto anche nel proprio mondo e dentro di sé. Ne scaturisce una personalità dirompente che, cresciuta a profondo contatto con la Natura, abituata fin da piccola a mettersi alla prova nello sport, coltiva la passione per l’alpinismo come un modo per trovare se stessa.

Essere una donna in un ambiente finora quasi solo esclusivamente maschile ha un prezzo: al campo base bisogna farsi valere, dimostrare che si è capaci di sforzi “da uomini”. Ma Tamara, forse anche grazie a un pizzico di follia davanti ai pericoli, vive l’alpinismo come un modo per migliorarsi costantemente, essere in armonia con il cosmo. Per lei la sfida in montagna ha infatti anche qualcosa di spirituale, la avvicina a Dio. E le dona la felicità. Leggere queste pagine, ora avventurose ora meditative, è come fare un’iniezione di adrenalina pura.

Tamara Lunger nasce a Bolzano nel 1986. Ha ereditato la passione per la montagna e le sfide dal padre, appassionato alpinista e scalatore. Ha studiato scienze dello sport all’università di Innsbruck, in Austria. Dal 2002 si è distinta come atleta di successo nella squadra nazionale di scialpinismo. È riuscita a realizzare i suoi sogni spingendo sempre più in alto i propri limiti, diventando così una delle alpiniste d’alta quota più forti del mondo. Coltiva da sempre il sogno di scalare degli ottomila: nel 2010 è salita sul Lhotse (8516 m) e nel 2014 sul K2 (8611 m)

Francesco Casolo, milanese, appassionato di viaggi e natura. È docente di Storia del cinema e ha pubblicato Didattica delle attività motorie per l’età evolutiva.  Insieme ad Alì Ehsani ha pubblicato “Stanotte guardiamo le stelle”,  la storia di due fratelli e del loro sogno di lasciarsi alle spalle l’Afghanistan in guerra per raggiungere l’Europa in cerca di un futuro migliore. Tra le sue opere la trilogia bestseller sul mondo degli inuit groenlandesi, scritta insieme all’esploratore artico Robert Peroni.