L’autobiografia del rock’n’roller dell’alpinismo. La mia via più bella è la mia vita. Per decenni lo scalatore e alpinista estremo Thomas Huber si è mosso sull’orlo dell’abisso, sempre al limite. Ha compiuto prime ascensioni straordinarie e arrampicate spettacolari che nessuno aveva mai osato prima, ha subito sconfitte, è sopravvissuto a gravi incidenti e a un tumore ai reni. Ha fatto del fallimento una virtù e si è rialzato ancora e ancora. Perché, come sostiene nel suo inguaribile ottimismo, l’unica vera esperienza tragica in montagna è perdere il proprio compagno di cordata. Ma a lui non è mai successo ed è questa, come dice, la sua grandissima fortuna. «Tutto il resto, i fallimenti, gli incidenti, le ferite… tutto fa parte dell’alpinismo.» In questo libro Thomas ripercorre la sua vita, dall’infanzia ai piedi delle Alpi e dalle prime scalate fino alle imprese di assoluto valore alpinistico compiute assieme al fratello Alexander con cui ha dato vita alla celeberrima cordata degli Huberbuam. E condivide con il lettore le sue riflessioni ironiche e commoventi sul senso del tempo che passa, sulle possibilità che si chiudono e altre che si aprono, sull’importanza di mantenere sempre quella scintilla di adolescenza che è essenziale per restare vivi interiormente.

Thomas Huber

Classe 1966, Huber è uno scalatore tedesco e alpinista. Vive a Berchtesgaden con la sua famiglia. Suo fratello e compagno abituale di arrampicata è Alexander Huber, e i due si chiamano “Huberbuam” (Huberboys) nel dialetto bavarese; sono stati il soggetto del film del 2007 Al limite. Nel 2001 Huber ha vinto il 10° Piolet d’Or insieme a Iwan Wolf per la salita del diretto pilastro nord dello Shivling.