“Controstoria dell’alpinismo” propone un’innovativa rilettura della nascita dell’alpinismo, sfidando la tradizionale narrazione che attribuisce la sua origine agli illuministi del Settecento o ai viaggiatori inglesi dell’Ottocento.

L’autore focalizza l’attenzione sui montanari, i veri protagonisti spesso dimenticati di questa storia. Contrariamente alla visione romantica della montagna come luogo da conquistare e civilizzare, il libro documenta le molteplici salite compiute tra il XVI e il XVIII secolo da cacciatori, raccoglitori di cristalli, artigiani e altri abitanti delle Alpi.

Si evidenzia come l’alpinismo abbia radici profonde nella cultura e nella società alpina, e come gli stessi abitanti delle montagne abbiano contribuito a definire e plasmare questa pratica. Attraverso esempi storici, come l’assalto al Mont Aiguille nel 1492 o la salita di Petrarca al Mont Ventoux, il libro mette in discussione le concezioni tradizionali e invita il lettore a riconsiderare l’alpinismo da una prospettiva più ampia e inclusiva.

Andrea Zannini nasce a Mestre nel 1961, trascorre gran parte della sua vita e carriera accademica a Venezia. Ha pubblicato numerosi articoli e libri, tra cui “Storia minima d’Europa dal Neolitico a oggi” ed ha contribuito attivamente alla didattica della storia, scrivendo manuali per studenti e insegnanti. Appassionato  di alpinismo, ricopre diversi ruoli di responsabilità nel Club Alpino Italiano (CAI). Ha scritto diverse pubblicazioni sull’alpinismo, vincendo il premio Leggimontagna per il suo libro “Tonache e piccozze. Il clero e la nascita dell’alpinismo” (Vivalda, 2004).