Una svolta attesa da più di trent’anni, quella vista con il governo Draghi: «con il Ministero per gli Affari regionali abbiamo moltiplicato per 10, all’epoca, i fondi che erano disponibili per le aree montane – spiega Mariastella Gelmini, senatrice e portavoce di Azione –. Insieme, abbiamo messo a punto una nuova legge per la loro tutela. L’obiettivo era contrastare lo spopolamento, incentivare famiglie e giovani a restare o a trasferirsi in questi territori e garantire servizi migliori e di qualità nelle terre alte. Un disegno di legge che, tuttavia, non è stato portato a termine per la caduta prematura dell’esecutivo».

Ha speranza, Gelmini, che il lavoro non vada perduto con il mandato di Meloni, che può, a suo modo di vedere, mettere da parte i dubbi sugli investimenti del Pnrr e rispettare le scadenze a favore delle Green Communities – i fondi previsti sono di 135 milioni di euro. «Il Paese – aggiunge la Senatrice – ha bisogno di piani di sviluppo sostenibile per cucire i territori, superare i divari e ricercare nuovi rapporti sussidiari con le aree urbane e metropolitane».

Questi gli aspetti chiave di una politica che punta alla collettività e per la collettività lavora, ma che mira anche a stimolare l’iniziativa dal basso, che deve essere presa in maniera integrata. «In prospettiva – commenta Giorgio Bergesio, Senatore della Lega –, ulteriori risorse saranno importanti, ma ancor più lo sarà la capacità dei territori di fare sistema, aggregando le esigenze dei nostri piccoli comuni che dovranno saper cogliere le opportunità».

Ai temi sociali ed economici, tuttavia, occorre aggiungere le problematiche più strettamente ambientali, che rendono il terreno più scivoloso: «partendo dagli obiettivi dell’Agenda Onu per lo sviluppo sostenibile – aggiunge Bergesio –, tra i tanti voglio però citare la necessità di affrontare il tema dell’emergenza idrica, anche per i nostri territori montani: al riguardo, la regimentazione delle acque e la gestione integrata delle risorse idriche rappresenterà infatti una necessità quanto più urgente».

Occorre, dunque, una strategia per la montagna, che attui progetti sostenibili e innovativi, e che valorizzi e tuteli quei territori che sono toccati da dissesto idrogeologico o da gravi calamità naturali. Non solo, chiave è il concetto dell’energia, come crede fermamente Luca De Carlo, Senatore di Fratelli d’Italia, che sottolinea l’importanza dell’agroenergia, dell’agrovoltaico e del biogas.

Un percorso, quello che fa leva sulle rinnovabili, mirato – secondo De Carlo – a coniugare produzione e resa con la necessità di rendersi meno dipendenti dall’estero sotto il profilo dell’energia. Così da dare nuovi strumenti al territorio senza danneggiarlo. Anzi, con una produzione di maggiore qualità – oltre che maggiore in quantità – che secondo il Senatore non potrebbe che favorire i territori.

di Giorgia Bollati

(da Comunità Montana speciale gree Communities 2)