Marco Stefanetta, segretario generale Fondazione Montagne Italia

Ci troviamo in un momento in cui è necessario ripensare i sistemi in cui viviamo. Quali risposte servono dagli stati europei?

Territori, risorse ambientali, servizi ecosistemici, valorizzazione delle infrastrutture ecologiche ed ambientali e nuovo rapporto tra territorio urbano e territorio rurale. Sono questi i temi centrali del nuovo modello di sviluppo economico che le grandi democrazie occidentali dovranno affrontare nei prossimi anni. Per dare risposta a queste domande e per riuscire ad organizzare il territorio nazionale nella logica del nuovo modello di sviluppo economico del “Green New Deal Europeo”, occorre iniziare un fondamentale lavoro di analisi, studio, modellizzazione e sperimentazione in diverse aree pilota a livello nazionale. L’Italia, per conformazione geografica ed urbanizzazione, rappresenta il laboratorio sperimentale ideale per poter immaginare prima e costruire poi le regole del nuovo rapporto tra centro e periferia, tra detentori delle risorse naturali e fruitori delle stesse.

Si tratta di un completo cambio di paradigma nella concezione dello sviluppo sostenibile. Da dove partire?

La frammentazione istituzionale tipica delle aree fragili e marginali del nostro paese e la mancata consapevolezza delle risorse ambientali presenti sul proprio territorio innescano il rischio di un mancato protagonismo di questi territori nella determinazione e nell’applicazione della nuova economia verde. Le aree fragili, economicamente ed istituzionalmente, necessitano di un supporto qualificato che sappia accompagnare nella definizione della propria strategia locale di valorizzazione dei beni comuni presenti sul territorio. Bisogna passare da territorio di colonizzazione dei grandi player internazionali a elemento di sviluppo economico e sociale per l’intera comunità. Un percorso di analisi e di consapevolezza diffusa che parta dalla quantificazione del valore dei servizi ecosistemici prodotti sul territorio e ne individui modalità innovative di gestione e di monetizzazione. La Green Community è un approccio a 360° gradi, un’agenda di sviluppo locale del territorio che riesca a valorizzare mettendo in connessione tra loro tutte le risorse e gli investimenti (sia pubblici che privati) che in quel territorio conducano ad una logica di sviluppo sostenibile.

Quali passi sono già stati compiuti e quali saranno i prossimi?

Fondazione Montagne Italia ha già svolto un fondamentale lavoro di analisi e ricerca negli anni passati, condensato nei Rapporti Montagne Italia presentati alla Camera dei Deputati e divenuti testi di riferimento per amministratori locali, studiosi e professionisti del settore. Oggi siamo a un giro di boa della nostra storia. La crisi strutturale che l’emergenza epidemiologica porta con sé ci pone con urgenza di fronte alla necessità di passare dalla fase di analisi e studio del cambiamento a quella di sperimentazione dei nuovi modelli che in questi anni abbiamo immaginato, studiato e sviluppato. Perché l’Italia delle comunità e dei territori o sarà Green Communities, o rischia di non essere.

 

di Elena Fassio