I comuni possono presentare nuovi progetti di cantieri di lavoro da svilupparsi sui propri territori. Per la realizzazione della misura, l’assessorato guidato da Elena Chiorino ha stanziato 4,2 milioni di euro suddivisi in: 2.6 milioni per i cantieri rivolti a persone disoccupate; 400 mila euro destinati a persone in regime di restrizione della libertà personale. Per la prima volta i cantieri di lavoro saranno destinati a coinvolgere anche persone con disabilità con un investire di risorse pari a 1,2 milioni di euro.

«Una misura efficace nel contrasto alla disoccupazione e alla povertà – dichiara l’assessore al lavoro della Regione Piemonte Elena Chiorino – i cantieri di lavoro attivati con la Regione rappresentano una boccata d’ossigeno per i Comuni nello svolgimento di numerosi progetti sociali o di riqualificazione e manutenzione e restituiscono dignità e ristoro economico a tante famiglie in difficoltà».

Cosa sono i cantieri di lavoro? Previsti dalla legge regionale 34 del 2008, i cantieri di lavoro sono attività rivolte a persone prive di occupazione, da impiegare in opere volte al miglioramento dell’ambiente e delle aree urbane, come attività forestali e vivaistiche, rimboschimento, sistemazione e interventi di aree montane. I lavoratori cantieristi potranno essere impiegati anche in servizi di rilevanza sociale, compresi i servizi alla persona. Le giornate di lavoro complessive variano da 40 a 260: prevista la corresponsione di una indennità giornaliera e di eventuali benefit aggiuntivi che potranno essere stabiliti dai comuni.

Novità 2023: l’apertura di una misura dedicata alle persone con disabilità, che risponde all’esigenza di affrontare le difficoltà di inserimento lavorativo. Per i percorsi dedicati alle persone con disabilità, che richiedono una maggiore personalizzazione e l’attivazione di servizi aggiuntivi, saranno ammessi al  contributo anche le attività formative, il tutoraggio e il supporto specialistico.

I destinatari della misura
La misura sarà composta di tre azioni, suddivise in tre bandi, distinte in base ai destinatari:

  • la prima rivolta ai disoccupati di almeno 45 anni o disoccupati in carico ai servizi socio assistenziali, con basso livello di istruzione e in condizioni sociali/familiari di particolare gravità
  • la seconda indirizzata alle persone in regime di restrizione della libertà personale
  • la terza aperta, in via sperimentale, alle persone con disabilità iscritte ai servizi di collocamento mirato dei centri per l’impiego della Regione Piemonte e in possesso della cosiddetta “relazione conclusiva”.

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