Una vera community green è fatta dalle abitudini delle persone che ci vivono, di abitazioni ed aziende sostenibili, ma anche di incontro con l’esterno tramite la vocazione turistica di un territorio.

E le Terre del Monviso sono la patria degli eventi e degli sport outdoor. A proporsi di accompagnare gli enti turistici in questa conversione green, coerentemente con l’identità del territorio, sono i progetti Terres Monviso Eco e Granda&Co, con una serie di incontri per formare gli operatori turistici all’utilizzo di buone pratiche, per contenere il più possibile l’impatto ambientale di sport ed eventi.

Grazie al coinvolgimento dei partner specializzati in tematiche ambientali come EnviPark, Cooperativa Erica e Corintea, è stato elaborato un disciplinare per regolamentare la gestione degli eventi ecosostenibili.

In questo modo anche enti provinciali, Comuni, organizzatori e consorzi di raccolta e smaltimento rifiuti sono stati formati per lavorare con il minor impatto ambientale possibile. Al disciplinare è allegata tutta la documentazione necessaria per qualificare un evento ecosostenibile e per presentare alla Camera di commercio la richiesta di utilizzo del logo «Granda Green – eventi sostenibili». Il rilascio all’utilizzo di tale marchio è gratuito e può essere richiesto dagli organizzatori degli eventi che rispettano i parametri previsti. Lo hanno ottenuto, per esempio, “’Agnel 2744”, manifestazione ciclistica non competitiva da Pontechianale alla sommità del Colle dell’Agnello e la rassegna “Occit’amo”, che si sono adeguate agli standard di evento sostenibile.

«A causa dell’emergenza sanitaria, la realizzazione di questa azione è stata particolarmente difficile in quanto la quasi totalità degli eventi è stata cancellata e molte iniziative sono state organizzate in forma ridotta – commenta il Presidente della Camera di Commercio di Cuneo, Mauro Gola –.

Tuttavia, siamo orgogliosi di avere dato vita a uno strumento che consentirà agli organizzatori più virtuosi di fregiarsi del logo Granda Green, garanzia di ecosostenibilità».

Il disciplinare contiene infatti parametri molto stringenti. Nominare un responsabile per la gestione dei rifiuti, individuare aree per la raccolta differenziata, utilizzare stoviglie e posate riutilizzabili e, ove non possibili, biodegradabili e compostabili, utilizzare carta certificata FSC (Forest Stewardship Council), PEFC (Programme for Endorsement of Forest Certification schemes) o Ecolabel, ridurre al minimo gli imballaggi utilizzati in tutte le fasi dell’evento, informare prima dell’evento i visitatori su modalità di accesso alternative rispetto all’utilizzo dell’auto privata e consigliarne l’utilizzo, rinunciare alla distribuzione di gadget usa e getta, preferendogli prodotti equosolidali e utili.

Nonostante le criticità, il logo è stato concesso a quattro eventi organizzati nel 2021, mentre per altri è stato portato avanti il percorso di riconversione con l’auspicio che già nella prossima edizione riescano a rispettare i requisiti minimi previsti dal disciplinare e qualificarsi “eventi sostenibili”.

 

Di Elena Fassio