Palazzo della Cooperazione (via Torino 146), ore 10:30

La Cooperazione di Comunità è un fattore strategico di impresa, reale attuazione dello sviluppo economico e sociale che trova fondamento:

  • nell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per la Sostenibilità
  • nella Convenzione di Faro del Consiglio d’Europa per i patrimoni di eredità culturale
  • nel Partenariato Speciale Pubblico-Privato, strumento attuativo di strategie partecipative
  • nella Carta dell’Habitat di Confcooperative che indica i valori dell’Abitare i luoghi.

Se ne discute a Roma il 3 ottobre nell’incontro “Quando IO diventa NOI”, pensato per aggregare la cordata di realtà e sistemi che vivono e operano nei “territori altri”, ovvero le aree etichettate come marginali, periferiche o fragili, o “non performanti”.

Enti, Sistemi e Organizzazioni impegnate nella costruzione di “economie diverse per territori diversi” e generatrici di uno sviluppo locale partecipato e sostenibile, che trova appunto nelle cooperative di comunità uno strumento fondamentale, capace di mettere a valore i patrimoni locali partendo da chi abita i luoghi, vero capitale capace di generare qualità della vita, bellezza, cultura, benessere e tanto valore aggiunto per il prodotto italiano nel mondo.

L’obiettivo è di aggregare tutte queste esperienze in un patto condiviso, per sostenere l’iter di approvazione di un nuovo disegno di legge nazionale che riconosca e abiliti le cooperative di comunità, consentendo a queste imprese di operare in scenari complessi con strumenti adeguati e compatibili all’azione economica e sociale e colmare così lo spazio vuoto tra le logiche del Mercato e dello Stato.

In un momento in cui le crisi succedutesi negli ultimi anni (pandemica, energetica, ambientale/climatica, conflitti/guerre) hanno acuito diseguaglianze e fratture, acuendo le ampie distanze tra centro e periferia, tra costa e interno, tra metropoli. Un incontro di conoscenza, di ascolto e di allineamento comune sulle strategie per uno sviluppo sostenibile del nostro Paese. Per superare la frammentazione delle normative regionali, riequilibrare i fattori e gli strumenti di sostegno a questa forma di economia partecipata.

di Francesca Corsini