Valle d’Aosta: i borghi protagonisti del Giro d’Italia
Il ciclismo internazionale che dà luce ai comuni più piccoli
Un evento di grande richiamo internazionale per conoscere località, valli e particolarità della regione più piccola d’Italia, la Valle d’Aosta. Qui il 19 maggio sfilerà la 13a tappa del Giro d’Italia 2023 toccando Pont-Saint-Martin, Donnas, Bard, Verrès, Saint-Vincent e Nus nella Valle Centrale, per poi attraversare Etroubles e Saint-Rhémy-en-Bosses nel territorio più propriamente alpino del tracciato.
Point-Saint-Martin è il primo comune che si incontra in Valle d’Aosta, arrivando dal Piemonte. Deve il suo nome allo spettacolare ponte a campata unica, costruito dai Romani nel I secolo a.C. Qui sorge anche il museo del Ponte Romano, che invita a scoprire questa maestosa costruzione di pietra, unica in Europa. Pont-Saint-Martin è, inoltre, una delle tappe del Cammino Balteo – il percorso che coniuga escursionismo slow e cultura, lungo 350 chilometri di circuito ad anello percorribile in entrambi i sensi – ed è il punto di imbocco della Valle di Gressoney, che porta a uno dei versanti del Monte Rosa.
La Carovana Rosa transiterà poi da Donnas, culla del primo vino DOC della Valle d’Aosta e luogo dove la strada romana delle Gallie offre uno dei suoi punti più spettacolari, intagliata nella roccia e impreziosita da un arco scolpito nella pietra viva.
Proseguendo, dopo il passaggio al cospetto del monumentale Forte di Bard, si raggiunge Verrès, all’imbocco della Val d’Ayas, dominata dall’omonimo castello, spettacolare maniero degli Challant. In una zona sopraelevata e molto panoramica si trova anche l’Arboretum La Borna di Laou (la tana del lupo nel patois del luogo), ricco di piante e arbusti di varie specie e raggiungibile a piedi. A ridosso del centro storico parte la strada che porta a Challand-Saint-Victor, Challand-Saint-Anselme, Brusson, Antagnod e Champoluc, con vista sull’imponente massiccio del Monte Rosa.
La carovana rosa prosegue passando per Saint-Vincent, detta la “Riviera delle Alpi” per il suo clima sempre mite e nota per le sue terme curative e il Casinò, che da sempre hanno reso la località particolarmente apprezzata dall’aristocrazia e dal jet-set anche internazionale.
Il Giro attraversa poi Nus – nome di derivazione romana da “ad nonum (ab Augusta) lapidem”, che indicava la distanza in miglia romane, nove, dall’Augusta Praetoria (Aosta) – villaggio alla base della incontaminata valle di Saint-Barthélemy, dove visitare l’Osservatorio Astronomico della Regione Valle d’Aosta, che offre laboratori e visite adatte anche ai bambini.
Superato il capoluogo di Aosta e imboccando la valle del Gran San Bernardo, si arriva a Etroubles, un borgo alpino medievale di straordinaria bellezza a 1270 metri, in epoca romana tappa sulla Via delle Gallie e, successivamente, sulla Via Francigena. Etroubles è un museo a cielo aperto, tra opere d’arte contemporanea, splendidi fontanili e antiche abitazioni in pietra con tetti in lose, tanto da essere stato annoverato tra i Borghi Più Belli d’Italia. Per gli amanti del trekking, questo è anche un ottimo punto di partenza per facili escursioni, lunghe traversate nella natura incontaminata, tappe della Via Francigena, o ancora itinerari di più giorni, come il Tour du Mont Fallère, spettacolare giro ad anello con vista sui principali 4.000.
Salendo ancora, poco prima del confine con la Svizzera, si arriva a Saint-Rhémy-en-Bosses, situato a poco più di 1600 metri, noto per il pregiato prosciutto, lo Jambon de Bosses, una delle quattro imperdibili specialità della Regione Valle d’Aosta, che hanno ottenuto il marchio di qualità DOP (da visitare il prosciuttificio De Bosses, nato per la valorizzazione e diffusione di questa eccellenza). Per i biker da Saint-Rhémy-en-Bosses partono numerosi itinerari in MTB, così come emozionanti trekking, alcuni dei quali davvero sfidanti.