Investire nel capitale umano, inteso soprattutto come cultura, è fondamentale per facilitare lo sviluppo dei territori montani. Spesso, infatti, i piccoli comuni delle aree montane italiane scarseggiano in forze e competenze adeguate a consentire l’elaborazione di proposte progettuali da candidare a bandi regionali, nazionali ed europei finalizzati a sostenere processi d’innovazione e sviluppo territoriale. L’efficacia di questi progetti dipende dalla loro reale rispondenza allo scenario locale, sia in termini di criticità prioritarie da affrontare, sia in termini di reale potenzialità attuativa delle forze presenti nel territorio. Ciò richiede la presenza sul territorio di “facilitatori dello sviluppo” che abbiano un’approfondita conoscenza del contesto d’intervento e siano capaci di operare e interagire con il tessuto socioeconomico e amministrativo delle aree montane, accompagnandole nell’attuazione dei progetti, oltre che nella fase di progettazione e candidatura per il “fund raising”.

Dall’esigenza di colmare una lacuna che penalizza le realtà locali periferiche nella fase di accesso ai programmi di cooperazione territoriale e sviluppo promossi dall’Unione Europea e nell’attuazione efficace dei progetti, nasce la proposta forma dell’Università Degli Studi Della Tuscia – Dipartimento Di Scienze Agrarie e Forestali (Viterbo): il master di primo livello in Governance Delle Zone Montane Italiane (Area Appenninica), organizzato in collaborazione con il Dipartimento degli Affari Regionali e le Autonomie (DARA) della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Sono 20 gli iscritti alla prima edizione ed è probabile che il master venga riproposto anche per il prossimo anno accademico.

Gli sbocchi professionali includono attività imprenditoriali, come consulente libero professionista o dipendente con ruoli di coordinamento, redazione e proposta di progettualità e responsabilità in enti o aziende private o pubbliche, nazionali o internazionali nei settori strategici per l’economia montana. In particolare: studi tecnico professionali e società di consulenza e di progettazione per la valorizzazione e sviluppo; gruppi di azione locale – GAL; associazioni di categoria; parchi e aree protette; comuni, consorzi di comuni, province, regioni, ministeri; agenzie di sviluppo; fondazioni e ONG; enti e società di formazione e divulgazione; enti di ricerca e sviluppo.

Per informazioni: UNITUS – Master di I Livello

A cura della redazione