La sfida (vinta) di Debora: “Aprire una bottega in montagna puntando su qualità e social”
La storia di Debora Orso e della sua bottega "Andata e ritorno", un luogo di incontro per tutta la comunità
«All’inizio ho detto più volte no. Ogni volta che il sindaco Giacomo Doglio si presentava dicendomi che sarei stata la persona giusta per riaprire una bottega in paese, rifiutavo. Gli ripetevo: ho già dato, ricordando i 15 anni in un altro negozio di montagna, a Sant’Anna di Valdieri, in valle Gesso, dove mi sono fatta le ossa per diventare quella che sono oggi. Ma lui non si è arreso, da architetto mi ha dato idee per il locale e consigliato a chi rivolgermi per capire come e da dove partire. Alla fine, ho detto sì, forse anche per una questione di affetti: la casa che mia mamma mi aveva regalato fino a 40 anni fa ospitava l’osteria del paese gestita da mia nonna. Tre case più in là, fino a una dozzina d’anni fa, c’era l’unico negozio, con mia zia dietro il bancone. Insomma, una sfida costruita su radici familiari». Debora Orso, titolare di “Andata e ritorno” un alimentari e bar «dove fermarsi prima di iniziare una gita in montagna o dove ritornare dopo per una merenda» come annuncia su Facebook, racconta così come ha scelto di tornare a lavorare in montagna: «d’altronde non mi sarei mai vista a lavorare in città».
Rittana, il paese delle 40 borgate
Siamo a Rittana, a 750 metri di altitudine, in un vallone laterale della Valle Stura di Demonte, nel Cuneese. Un comune con 40 borgate in buona parte disabitate e 104 abitanti secondo l’ultimo censimento, anche se poi a conti fatti nel paese vivono tutto l’anno poco più di ottanta persone. Non proprio premesse incoraggianti per chi pensa di insediarvi un’attività. Eppure in poco più di sei anni Debora Orso ha saputo ritagliarsi un suo spazio e già progetta di allargarsi, realizzando al primo piano del locale delle junior suite (con una spa) per clienti che vogliano trascorrere un weekend o una settimana in un posto bello e tranquillo. E il presidente dell’Uncem Marco Bussone lo indica come uno degli esempi di una montagna che prova a cambiare paradigma, a costruirsi un futuro diverso, puntando su spirito imprenditoriale e capacità. E allora vale la pena salire fin quassù – anche se poi Rittana non è così lontana, da Cuneo ci si arriva in 25 minuti – per raccontare la sfida di Debora. «Quando ho deciso di tornare a un mestiere che da giovanissima avevo già provato, ho scelto di puntare tutto su due carte: la qualità e i social. Ho realizzato un dehors e fatto spazio a un servizio di noleggio di e-bike» racconta. E ha dato spazio ai prodotti locali: un’intera parete è dedicata a tutto quel che viene prodotto in valle – dalla farina ai dolci, dai formaggi alle marmellate, ai salumi – «perché a me piace vendere i prodotti di artigiani che conosco e dei quali so la cura che mettono nel fare il loro lavoro. Poi certo, ho anche la pasta Barilla, la salsa rubra Cirio o il barattolo della Nutella. Ma l’atout è una spesa a chilometro zero».
Spazio alle eccellenze della valle
Ed è una scelta che ha fatto breccia tra i clienti come confermano le richieste in aumento di pacchi dono per Natale confezionati da Debora con prodotti rigorosamente del territorio. «Certo la qualità impone prezzi più alti, ma la scelta viene ricompensata sempre, anche quando ci si ferma per un panino con i salumi o formaggi del posto. Ed è quello che convince la gente a tornare» spiega Orso. L’altra carta sono i social: «Ci ho creduto sin dall’inizio e ho ingaggiato una persona, Cinzia Dutto perché mi aiutasse a gestire la presenza su Facebook e Instagram. E il mio modo per stare in contatto con i clienti e avvicinarne di nuovi». Così racconta online l’ultima iniziativa che ha avuto “Andata e ritorno” come punto di riferimento – una pedalata tra i boschi per Babbi Natale organizzata dal bike park Tajaré – ma anche le novità appena arrivate in bottega, come la tavoletta di cioccolato al panettone.
Spirito di iniziativa e investimenti
Se si chiede a Debora Orso quale sia la mossa giusta per riuscire ad avere successo anche in montagna lei ripete più volte la stessa frase: spirito di iniziativa e investimenti. E spiega: «In troppi, non osano. Si accontentano di guadagnare per vivere mentre per crescere bisogna non fermarsi, investire di continuo. Per esempio ho fatto un contratto con una compagnia privata per potenziare il segnale di Internet: così in bottega si è sempre connessi e il wifi è libero. Nella sostanza credo che la filosofia giusta sia questa: si guadagna non per arricchirsi ma per consolidarsi, con nuove idee e progetti».
Debora si è gettata a capofitto nel progetto – che il 26 maggio festeggerà i primi sette anni dall’avvio dell’attività – ma senza soffocare gli altri interessi: primo fra tutti la famiglia, il marito e i due figli. Così chiude tutti i lunedì – d’inverno anche il giovedì – e si ferma ad agosto per ferie. «D’altronde a differenza di Sant’Anna di Valdieri dove l’attività si concentrava principalmente nei due mesi estivi, qui il flusso di clienti è costante tutto l’anno e l’autunno tira più di agosto. Poi chiaro che il grosso del fatturato lo realizzo nel weekend: sono i due giorni dove è più alta la frequenza di clienti che arrivano da fuori. Altre volte l’incasso non paga neanche le spese, ma quando ho accettato di aprire “Andata e ritorno” ho fatto una scelta: garantire al paese un servizio che vuol dire poter fare la spesa o prendere un caffè ma anche solo entrare per scambiare due parole. Una comunità si costruisce anche così».