Questo saggio esplora le aree montane italiane situate tra i 600 e i 1500 metri di altitudine, spesso trascurate rispetto alle vette alpine o ai fondovalle urbanizzati. Varotto analizza come queste “terre alte” siano state segnate nel Novecento da abbandono e marginalità da un lato, e da uno sviluppo turistico concentrato dall’altro, creando profondi divari territoriali. ​

Il libro propone di superare questa dicotomia, evidenziando i fenomeni sempre più diffusi di ritorno a queste aree montane, interpretandoli come movimenti di “nuova resistenza” ai modelli dominanti di standardizzazione e intensificazione produttiva. Varotto invita a ripensare il concetto di abitabilità, valorizzando le montagne di mezzo come luoghi che coniugano passato e futuro, sostenibilità ambientale e innovazione sociale. ​

Attraverso un’analisi approfondita, Montagne di mezzo traccia i contorni di un’idea nuova di territorio, proponendo un alfabeto per dare valore a realtà minori e intermedie, spesso invisibili nei modelli culturali e mediatici dominanti. ​

Mauro Varotto: professore ordinario di Geografia e Geografia culturale all’Università di Padova, ha coordinato e diretto il primo Museo universitario di Geografia in Italia, inaugurato a Padova nel 2019.