Quest’opera fondamentale getta nuova luce sulla storica spedizione italiana al K2 del 1954. In quell’occasione, l’Italia celebrò la conquista della seconda vetta più alta del mondo, ma dietro il trionfo si celavano controversie e polemiche che avrebbero segnato profondamente la vita di Bonatti. All’epoca ventiquattrenne, Bonatti fu accusato di aver compiuto azioni che avrebbero messo a rischio il successo della spedizione. Per oltre cinquant’anni, l’alpinista si batté per difendere la propria integrità e ristabilire la verità dei fatti. Attraverso testimonianze, documenti e un’accurata ricostruzione degli eventi, Bonatti smonta le versioni ufficiali, evidenziando omissioni e manipolazioni che avevano offuscato la realtà. Il libro non è solo una difesa personale, ma un atto di giustizia verso la storia dell’alpinismo italiano. Con uno stile incisivo e appassionato, Bonatti offre una narrazione avvincente che coinvolge il lettore in un’indagine profonda e toccante. La sua determinazione nel cercare la verità rende quest’opera un documento prezioso per comprendere le dinamiche umane e le sfide etiche che si celano dietro le grandi imprese.

Walter Bonatti: è stato scalatore leggendario, giornalista avventuroso, fotografo d’eccezione. Dopo aver chiuso la sua carriera di alpinista nel 1965 con la prima solitaria invernale sulla parete Nord del Cervino, si è dedicato alle esplorazioni e ai reportage come inviato di “Epoca”. Le sue esperienze sono state raccolte in volumi di grande successo.